martedì 28 ottobre 2008

Chi ha detto che i muri bianchi non fanno pensare?


Vivo a Torino da più di due anni e mezzo. Da più di due anni e mezzo: è troppo anche a scriversi. Ho avuto quindi tutto il tempo di elaborare un odio quasi razionale e comunque ragionevole verso questa città, odio che trova la sua sintesi migliore e più creativa nell'affermazione lapidaria di un geniale ghost writer: "poverini!".
Sono convinta che ogni città o paese abbia il suo Bansky: Torino ha partorito l'autore di "poverini!". Lo scrive un po' ovunque sui muri della città senza, penso, una particolare logica dislocativa. E per quanto io non abbia mai capito esattamente se "poverini!" si riferisca ai muri che non possono parlare oppure sia un manifesto di vicinanza dedicato ai miserabili che come me si trovano a vivere a Torino ("nessuno meglio di me vi può capire!", "Vicini a voi." di Intesa Sanpaolo), penso che "poverini!" sia il miglior annuncio pubblicitario che la città abbia mai avuto. Una di quelle cose che vengono bene al primo colpo, non hanno bisogno di maggiori informazioni, non lasciano spazio a repliche ma sono lì, come una verità assoluta, come un giudizio insindacabile, come un'onta che nessuno potrà mai cancellare. "poverini!". Nient'altro.

Nessun commento: