


Eccoci, eccomi, eccoti? quanto tempo, forse poco, ma non ne ho avuto abbastanza. Ho sentito, ho letto, ho capito che qualcosa non va. Ti ho anticipato le mie riflessioni. Ti ho detto che facevo sempre i compiti, che sono d'accordo con quell'anziana signora che si vantava di non aver mai amato oltre l'amore, si quella che non sarebbe mai partita per Roma, ma da Roma verso una passione più grande, dall'inzio, si ricomincia, lo stomaco il cuore, boom boom boom! Che bello averti incontrato. Non finirà mai, certo!
Partire restare partire restare, tornare per non trovarsi, andare per recuperare le forze che riperderai, quando tutto è una parentesi non capisci più quando inzia l'estate e le scuole finalmente chiudono.
Fammi ripetere l'anno, ti prego.
Ecco qui volevo arrivare, si parla di me ora.
Mi sono sorpreso ad amare ancora nel pieno dell'amore.
C'è una forza atavica che mi tiene prigioniero dell'odore della sua pelle. Una prigione morbida, sincera, non di quelle che ti illudono che un giorno sarai libero, perchè infondo io non voglio lasciare le mie catene.
Sono felice di essere qui, a questo punto, e da questo punto in poi tutto potrà accadere, io saprò di esserci stato, e adesso anche tu lo sai. Merito una coccarda, la metterei sulla porta di quella prigione, che è la mia testa tra le sue mani. Tu passa qualche volta, ti saluterò dalle grate. Portami un fiore.
Sono confuso.
Ho trovato tutto il rispetto, la stima e l'amore che meritavo e me ne accorgo ora che metto i pesi sulla bilancia e si vola, una catapulta da fare in due. Tanto so che atterrerei sulla sua pelle. che è morbida.
Mi dispiace dire tutto ciò perchè tu ora non ci credi, si ci credi ma penserai che sono il solito fortunato, invece ti sbagli cara maestra.
Si maestra, aspetta e vedrai.
Non c'è bisogno di andare, di correre qui o lì, cercati la tua prigione, fermati lì, stringi bene le catene, e farle risuonare. sentirai il coro.
Portami un fiore.

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