domenica 17 febbraio 2008

La cucina è vuota, com'è giusto che sia. Ma non vedo il grembiule. Comincio anche a dubitare che esista e si chiami così il -grembiule. è la prima volta che lo scrivo e ora stretto nella definizione, nei parametri di una pagina qualsiasi, bianco su nero, mi sembra privo di senso, né significato né significante. Che sia mai esistito? Ma chi ha detto che una cosa per esistere dev'essere usata, dev'essere utile? E poi quale grembiule, quello della cucina o quello dell'asilo? Rosa o azzurro? Io non ricordo.
Nel frattempo le arance sono state mangiate e la pasta è finita. E sono sicura, ne sono certa, che ti stai chiedendo com'era la pasta. Se in rosso o qualcos'altro. Se era buona, com'è giusto che fosse. Ma è finita, te l'ho detto. E la prossima volta procurati il grembiule.
Io adesso mi infilo i calzini nuovi. No, non pensare non abbia niente da dirti. è che troppo spesso omettiamo i particolari, tutti concentrati a sentire mancanze e rimproveri, sempre pronti a bacchettare. E trascuriamo i dettagli. Suvvia, sbatti la tovaglia, oggi niente pranzo.

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