venerdì 16 ottobre 2009




pensa. dopo la mia evasione rocambolesca, arrancando quasi incespicando pur di andarmene -sulla mano mi è rimasto un taglietto- ancora non ti ho chiamato. sai, ti sembrerà poco importante, ma ieri prima di addormentarmi ho ripensato a quella sera, in cui tu doppiatrice di te stessa leggesti la tua uscita di scena. non ricordo il testo, era in terza persona ma oltre a questo non ricordo, era in terza persona e al presente contemporaneo, giusto. ma quello che mi è rimasto impresso sei tu, in piedi, che leggi sto foglio e mi sembravi sai i lettori quelli in chiesa sul leggio? come facevo anche io, del resto. che anzi tiravo la nonna per la giacca supplicando che andasse dal prete per farmi leggere anche quella domenica. potremmo chiamarla liturgia, ma no, meglio parabola. parabola. anche se non impareranno. haha. ecco la parola che mi mancava. parabola.
nella foto trovi i ringraziamenti.
anche se sono arrivata, anche se non devo più partire, sono sempre di fretta lostesso. sarà un tic, a questo punto. un bacio è doveroso.

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